Autore: Edoardo Bellocchi, Barbara Torresani
Una tre giorni ricca e densissima, come da programma. L’edizione numero 29 di WPC, andata in scena a Milano a fine novembre non ha tradito ancora una volta le aspettative degli oltre 1.000 intervenuti alla più importante conferenza italiana sulle tecnologie Microsoft. L’evento ha visto susseguirsi oltre 100 sessioni tecniche inedite su tutti i temi tecnologici più rilevanti, ed è stato come di consueto inaugurato da una mattinata in plenaria alla quale sono intervenuti i top manager di Microsoft e delle aziende che hanno presentato due casi concreti assieme ai loro partner.
Come ormai tradizione, il primo keynote è stato quello di Matteo Giudici, Ceo di OverNet, l’azienda che da sempre organizza WPC e che fa parte del Gruppo MESA, nato nel 2005: “il prossimo anno festeggeremo 20 anni di storia e i 30 anni di WPC”, ha esordito Giudici, per poi ripercorrere brevemente la storia di MESA spiegando che “da subito abbiamo voluto concentrarci sul mettere insieme il linguaggio del business con quello della tecnologia, scegliendo come partner Microsoft. Nel 2020 abbiamo integrato nel Gruppo MESA OverNet, tra le principali aziende di formazione in Italia e sicuramente la più nota grazie a WPC, un evento che da tempo rappresenta un appuntamento fisso per tutti gli amanti della tecnologia, in particolare di quella Microsoft”.
Oggi, ha proseguito Matteo Giudici, le tecnologie Microsoft “sono le più adatte per proporsi sul mercato con scelte vincenti da qui al futuro, grazie anche al fatto che Microsoft oggi ha sia la visione sia le tecnologie integrate, come il nuovo Copilot Studio e gli agenti di Intelligenza Artificiale. Non a caso, quest’anno il nostro gruppo ha sviluppato Mesa Copilot proprio sulla base di queste tecnologie”.
Sul palco è poi intervenuta Alessandra Brambilla, COO di Microsoft Western Europe, un’area che copre dieci Paesi tra cui l’Italia, per raccontare le più recenti novità tecnologiche di casa Microsoft, che vedono l’AI in primo piano: “siamo di fronte a tre profonde trasformazioni che stanno avvenendo in contemporanea. La prima è che l'interfaccia utente sta diventando un'interfaccia multimodale che utilizza il natural language model dell'utente e permette di interagire in un modo molto più personalizzato e più friendly nei confronti della tecnologia. Questo va ad associarsi a un'altra trasformazione che è legata a nuove capacità di ragionamento e di pianificazione: di fatto, si è creata una nuova algebra neurale che permette di andare ad affrontare problemi più complessi, trovando connessioni molto più profonde rispetto a prima”. Tutto si basa “sulla capacità disponibile, che crea una memoria a lungo termine di contestualizzazione consentendo agli agenti lavorare con maggiore profondità e ricchezza, in modo da produrre risultati migliori”.C’è però un tema di fondo da tenere ben presente: “non esiste tecnologia se non è umana”, ha proseguito Alessandra Brambilla, sottolineando che “tutta l’innovazione targata Microsoft si basa e si radica profondamente su quella che è la missione aziendale di dare la possibilità a ogni persona, a ogni organizzazione e all'intero ecosistema di beneficiare degli strumenti più avanzati portati sul mercato per consentire a ognuno di esprimere il massimo del proprio potenziale e realizzare risultati concreti. Per questo è sempre importante, quando si parla di AI, associarla a concetti di etica, di responsabilità e di sicurezza”.
Passando a illustrare il portafoglio AI di Microsoft, Alessandra Brambilla ne ha sintetizzato i tre pillar portanti: Copilot e Copilot Studio, che rappresentano la nuova User Interface dell’AI; Copilot Devices - i dispositivi, con la nuova generazione di PC, i Copilot Plus PC, che hanno integrato l'ultima generazione di processori Qualcomm, AMD o Intel con al loro interno l'NPU; e, infine, AI Stack che rende accessibile all’intero ecosistema tutta la tecnologia Microsoft, in modo che ogni sviluppatore possa costruire i propri copilot e agenti, anche con servizi e tool specifici per gli sviluppatori: "Per esempio, all’evento Ignite di metà novembre a Chicago, è stata annunciata Azure AI Foundry, una first class application server che permette di unificare i modelli, gli strumenti, la sicurezza e il monitoraggio in un'unica esperienza, mettendo a disposizione degli sviluppatori uno strumento con cui testare i vari modelli a seconda dello scenario, in modo da scegliere quello più adeguato e creare gli agenti più adatti per automatizzare processi aziendali. In questo senso, Azure AI Foundry non è solo una piattaforma, ma uno strumento che consente all'intero ecosistema di accedere all'innovazione AI più concreta”, ha spiegato Alessandra Brambilla.
Senza dimenticare di citare anche l’aspetto fondamentale della sicurezza. “Non c'è AI se non c'è sicurezza, e senza sicurezza non c'è trust, e Microsoft ha in atto un percorso di un commitment profondo nel creare il cloud più sicuro al mondo”, ha evidenziato la top manager, sottolineando che “per ottenere questo risultato è necessario che la sicurezza non sia un argomento solo per gli addetti ai lavori, ma che sia impegno di ogni persona in Microsoft, condiviso con tutto il nostro ecosistema di partner e di clienti. Al riguardo abbiamo lanciato la Secure Feature Initiative, che va a ripensare tutto ciò che facciamo in un'ottica di sicurezza, a partire dalla progettazione dei prodotti Secure by Design, in un'ottica di Zero Trust, Secure by Default e rendendo sicure tutte le operation in Microsoft. Ciò implica integrazione e potenziamento della governance, ma, soprattutto, un forte sforzo culturale, che però non ha un punto di arrivo in quanto è un commitment al continuo miglioramento”.
Per esempio, all’evento Ignite di metà novembre a Chicago, è stata annunciata Azure AI Foundry, una first class application server che permette di unificare i modelli, gli strumenti, la sicurezza e il monitoraggio in un'unica esperienza, mettendo a disposizione degli sviluppatori uno strumento con cui testare i vari modelli a seconda dello scenario, in modo da scegliere quello più adeguato e creare gli agenti più adatti per automatizzare processi aziendali. In questo senso, Azure AI Foundry non è solo una piattaforma, ma uno strumento che consente all'intero ecosistema di accedere all'innovazione AI più concreta”, ha concluso Alessandra Brambilla.
Sul palco è stata poi la volta di Sara Anselmi, Global Partner Solutions Lead Microsoft, che in dialogo con Matteo Giudici ha illustrato le opportunità per aziende e partner legate all’utilizzo delle tecnologie e dalle iniziative Microsoft: “se il 2023 è stato l'anno che ha portato l'Intelligenza Artificiale generativa a uscire dai laboratori ed entrare nelle nostre vite, il 2024 è l'anno dell'accelerazione. Lo dimostra anche il nostro studio World Trend Index, che analizza il mondo del lavoro: quest'anno è risultato che il 78% dei lavoratori utilizza strumenti di Intelligenza Artificiale, e se l'azienda non glieli fornisce, ognuno utilizza i suoi, come accadeva qualche anno fa con i device, con il BYOD. Non solo: il nostro studio AI for Italy, presentato lo scorso settembre a Cernobbio, indica che un’adozione pervasiva dell’AI generativa potrebbe far aumentare il PIL annuo dell’Italia fino a 312 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, 122 dei quali riguardano le PMI. Sempre in questo studio, il 47% delle imprese ha quantificato che ha guadagnato il 5% di produttività e il 74% l'1%: a prima vista, sembrano numeri piccoli, ma se si guarda all’aumento di produttività in Italia negli ultimi vent'anni, si ha un 1,6% in totale”.
È anche per tradurre in vantaggi tangibili queste potenzialità che Microsoft ha lanciato un anno e mezzo fa AI LAB, che sta per Learn, Adopt e Benefit, ovvero “portare l'Intelligenza Artificiale, le competenze e l'adozione nelle aziende del Paese”, ha spiegato Sara Anselmi, sottolineando che “il programma sta avendo molto successo, grazie anche ai nostri partner che ne sono i protagonisti fin dal primo momento: oggi abbiamo a bordo più di 320 aziende, con oltre 450 progetti in produzione, come i due esempi di Intercos e CPL Concordia presentati qui sul palco, e più di 30 partner che portano le progettualità sul mercato”.
Quello che accomuna questi progetti di AI sono tre elementi: “il primo è l’essere all'attenzione dei leader delle aziende, dei CEO, che hanno capito la potenza trasformativa dell’AI per il business; il secondo è che trattandosi di tecnologie cloud si può partire a sperimentare molto rapidamente e altrettanto rapidamente vederne il ritorno; infine, il terzo punto, è la prospettiva dei progetti di AI che oltre all’efficienza guardano sempre più all’innovazione e alla creatività, come sta accadendo con i nostri partner ISV, ovvero quelli che propongono le loro soluzioni software sul nostro cloud che vengono commercializzate attraverso il marketplace. Uno di questi è proprio Mesa, che ha compreso fin da subito le potenzialità dell’AI integrata all'interno delle proprie soluzioni, realizzando Mesa Copilot”, ha proseguito Sara Anselmi.
D’obbligo, trovandosi in chiusura d’anno, uno sguardo al 2025: Sara Anselmi ha spiegato che “AI LAB resta il cuore del nostro programma sull'AI, con al centro i partner, e vede un’evoluzione lungo tre direttrici. La prima è stata chiamata AI for Industry, rivolta alle grandissime aziende con una declinazione per i vari settori: la seconda è AI Lab for Italy, il programma con cui portiamo a scala queste tecnologie sulla piccola e media impresa, anche sulla piccolissima: lo facciamo in partnership anche con le associazioni di categoria, per esempio con Confapi; infine, la terza direttrice è AI Lab for Good, dove le progettualità riguardano l'Intelligenza Artificiale a supporto di tutti i programmi di diversity, inclusion e reskilling”. A quest’ultimo proposito, Microsoft e i suoi partner, attraverso la National Skilling Initiative, introdurranno nuovi programmi di formazione per qualificare più di 1 milione di persone in Italia entro la fine del 2025, incentrati sull’AI, sulle competenze tecniche dell'AI, sulla trasformazione del business e sulla promozione di uno sviluppo sicuro e responsabile di questa tecnologia.
Tornando in chiusura del suo intervento al 2024, Sara Anselmi ha enfatizzato che “la vera novità di quest'anno è AI Community, il programma dedicato ai partner che funge da percorso di accompagnamento verso gli AI LAB per accogliere tutti i partner, con un modello a livelli: Starter, per accompagnare i partner nel conoscere meglio il programma di partnership e il Microsoft Artificial Intelligence Cloud Partner Program; Explorer, per sviulppare competenze specifiche sull'Intelligenza Artificiale generativa; e, infine, il livello Challenger, lo scalino prima dei AI LAB, per aumentare le performance del partner e, quindi, anche l'impatto sulle progettualità vere per accoglierlo in AI LAB”.
La plenaria ha poi visto l’approfondimento di due casi concreti. Il primo è stato quello di Intercos, attiva nel settore beauty, che ha avviato con Avanade, player globale nella consulenza tecnologica Microsoft, un programma per l’adozione di Microsoft 365 Copilot per trasformare l’ambiente di lavoro, puntando su efficienza e valorizzazione del talento umano. L’esperienza concreta è stata presentata da Massimiliano Gerli, CIO di Intercos, e da Emiliano Rantucci, Country Manager di Avanade Italia, che hanno spiegato come grazie all’AI, i dipendenti possono concentrarsi sempre di più su attività creative e strategiche, mentre le operazioni ripetitive sono sempre più automatizzate: si tratta di una trasformazione che rende il lavoro più collaborativo e stimolante, esaltando il valore delle persone e promuovendo una nuova cultura aziendale.L’altro caso presentato durante la sessione plenaria a WPC è stato quello della migrazione nel cloud di CPL Concordia, società italiana attiva nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici che da sempre presta la massima attenzione a tutti gli aspetti della sostenibilità, con la consulenza di SoftwareOne, top partner Microsoft. L’esperienza è stata illustrata sul palco da da Samuele Penzo, VP e Responsabile IT di CPL Concordia, Alessandro Colasanti, Country Manager di SoftwareOne, e Matteo Nasi, Responsabile Sistemi e Infrastruttura di CPL Concordia.
Infine, Roberto Filipelli, Azure GTM Director for Italy di Microsoft, e Marco D’Angelo, Conference Innovation Delegate WPC, hanno fatto il punto sulle più recenti novità di Azure. In particolare, è stato ricordato l’annuncio fatto in ottobre relativamente all’investimento più grande fatto in Italia fino a oggi da Microsoft: sul piatto vi sono infatti 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni, destinati a espandere l’infrastruttura di data center hyperscale cloud e di Intelligenza Artificiale. L’investimento si aggiunge a quello già effettuato per l’istituzione della Cloud Region Italy North, e va a supportare la crescente domanda di servizi cloud basati sull’AI in tutta Italia, per rispondere a tutte le esigenze delle aziende e per favorire sempre più, anche tramite i partner, l'adozione dell'Intelligenza Artificiale da parte delle piccole e medie imprese.
La densa mattinata si è chiusa con la presentazione delle sessioni tecniche a cura di Michele Sensalari, Responsabile tecnico di WPC, coadiuvato dai responsabili agenda Michele Aponte, Alessandro Appiani, Fabio Franzini e Marco Parenzan, e con il saluto finale di Matteo Giudici, che ha dato appuntamento al prossimo anno, con l’edizione del trentennale, per la quale sono già state fissate le date: 2, 3 e 4 dicembre 2025. Trattandosi di un’edizione storica, “svilupperemo un format innovativo, conservando il più possibile gli elementi migliori di questa edizione in base al feedback dei partecipanti: negli ultimi tre anni abbiamo effettuato molti cambiamenti sulla base dei feedback raccolti, e continueremo a farlo per mantenere il successo che da sempre contraddistingue WPC”, ha concluso Matteo Giudici.