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Il parere di Kyndryl

Risponde Federico Botti, Practice Leader Security and Resiliency di Kyndryl Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025?

Il 2025 si prospetta come un anno di profonde trasformazioni per le aziende italiane, impegnate ad affrontare un ecosistema tecnologico in rapida evoluzione. Tra le principali direttrici di sviluppo emergono tre temi centrali: l’Intelligenza Artificiale, la resilienza informatica e l’integrazione tra IT e OT (Operational Technology). L’AI si confermerà uno strumento chiave per innovare i processi aziendali, migliorando la capacità di previsione, la gestione operativa e la conformità normativa in settori strategici quali banking, assicurazioni, industria ed energia. Tuttavia, il successo di queste applicazioni dipenderà dalla capacità di colmare il gap di competenze tecnologiche, una criticità evidenziata dal “Kyndryl Readiness Report”. Parallelamente, l’escalation delle minacce cyber e la complessità degli ecosistemi digitali impongono alle imprese di considerare la resilienza informatica come una priorità strategica. L’adozione di piattaforme centralizzate per la gestione della sicurezza consentirà di proteggere infrastrutture critiche e garantire la continuità operativa in settori come manifattura, energia e retail. Infine, l’eliminazione dei silos tra IT e OT sarà cruciale per ottimizzare i processi aziendali, ridurre le vulnerabilità e favorire una collaborazione interna che supporti l’evoluzione culturale e strategica, in particolare nel settore manifatturiero.

Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane?

Nel 2025, le aziende italiane dovranno affrontare la sfida di bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità, rispondendo alla crescente domanda di servizi rapidi e a bassa latenza, soprattutto nei settori manifatturiero e delle utility. Sarà fondamentale superare le barriere tecnologiche che limitano l’efficienza, promuovendo una collaborazione sinergica tra leader IT e OT. La costruzione di ecosistemi interconnessi e sicuri sarà determinante per affrontare la complessità dei mercati globali.

Il rafforzamento delle competenze interne emergerà come un aspetto prioritario per colmare il divario di skill e adottare modelli di business agili e resilienti. Solo attraverso strategie integrate che uniscono tecnologia, innovazione e sostenibilità, le imprese potranno trasformare le sfide in opportunità competitive, assicurando una crescita duratura in un contesto sempre più digitale e interconnesso.

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In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? Il 2025 si prospetta come un anno di profonde trasformazioni per le aziende italiane, impegnate ad affrontare un ecosistema tecnologico in rapida evoluzione. Tra le principali direttrici di sviluppo emergono tre temi centrali: l’Intelligenza Artificiale, la resilienza informatica e l’integrazione tra IT e OT (Operational Technology). L’AI si confermerà uno strumento chiave per innovare i processi aziendali, migliorando la capacità di previsione, la gestione operativa e la conformità normativa in settori strategici quali banking, assicurazioni, industria ed energia. Tuttavia, il successo di queste applicazioni dipenderà dalla capacità di colmare il gap di competenze tecnologiche, una criticità evidenziata dal “Kyndryl Readiness Report”. Parallelamente, l’escalation delle minacce cyber e la complessità degli ecosistemi digitali impongono alle imprese di considerare la resilienza informatica come una priorità strategica. L’adozione di piattaforme centralizzate per la gestione della sicurezza consentirà di proteggere infrastrutture critiche e garantire la continuità operativa in settori come manifattura, energia e retail. Infine, l’eliminazione dei silos tra IT e OT sarà cruciale per ottimizzare i processi aziendali, ridurre le vulnerabilità e favorire una collaborazione interna che supporti l’evoluzione culturale e strategica, in particolare nel settore manifatturiero. Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane? Nel 2025, le aziende italiane dovranno affrontare la sfida di bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità, rispondendo alla crescente domanda di servizi rapidi e a bassa latenza, soprattutto nei settori manifatturiero e delle utility. Sarà fondamentale superare le barriere tecnologiche che limitano l’efficienza, promuovendo una collaborazione sinergica tra leader IT e OT. La costruzione di ecosistemi interconnessi e sicuri sarà determinante per affrontare la complessità dei mercati globali. Il rafforzamento delle competenze interne emergerà come un aspetto prioritario per colmare il divario di skill e adottare modelli di business agili e resilienti. Solo attraverso strategie integrate che uniscono tecnologia, innovazione e sostenibilità, le imprese potranno trasformare le sfide in opportunità competitive, assicurando una crescita duratura in un contesto sempre più digitale e interconnesso.
In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? Il 2025 si prospetta come un anno di profonde trasformazioni per le aziende italiane, impegnate ad affrontare un ecosistema tecnologico in rapida evoluzione. Tra le principali direttrici di sviluppo emergono tre temi centrali: l’Intelligenza Artificiale, la resilienza informatica e l’integrazione tra IT e OT (Operational Technology). L’AI si confermerà uno strumento chiave per innovare i processi aziendali, migliorando la capacità di previsione, la gestione operativa e la conformità normativa in settori strategici quali banking, assicurazioni, industria ed energia. Tuttavia, il successo di queste applicazioni dipenderà dalla capacità di colmare il gap di competenze tecnologiche, una criticità evidenziata dal “Kyndryl Readiness Report”. Parallelamente, l’escalation delle minacce cyber e la complessità degli ecosistemi digitali impongono alle imprese di considerare la resilienza informatica come una priorità strategica. L’adozione di piattaforme centralizzate per la gestione della sicurezza consentirà di proteggere infrastrutture critiche e garantire la continuità operativa in settori come manifattura, energia e retail. Infine, l’eliminazione dei silos tra IT e OT sarà cruciale per ottimizzare i processi aziendali, ridurre le vulnerabilità e favorire una collaborazione interna che supporti l’evoluzione culturale e strategica, in particolare nel settore manifatturiero. Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane? Nel 2025, le aziende italiane dovranno affrontare la sfida di bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità, rispondendo alla crescente domanda di servizi rapidi e a bassa latenza, soprattutto nei settori manifatturiero e delle utility. Sarà fondamentale superare le barriere tecnologiche che limitano l’efficienza, promuovendo una collaborazione sinergica tra leader IT e OT. La costruzione di ecosistemi interconnessi e sicuri sarà determinante per affrontare la complessità dei mercati globali. Il rafforzamento delle competenze interne emergerà come un aspetto prioritario per colmare il divario di skill e adottare modelli di business agili e resilienti. Solo attraverso strategie integrate che uniscono tecnologia, innovazione e sostenibilità, le imprese potranno trasformare le sfide in opportunità competitive, assicurando una crescita duratura in un contesto sempre più digitale e interconnesso.

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