Torna alla HomePage

Il parere di Aruba Cloud

Risponde Massimo Bandinelli, Marketing Manager di Aruba Cloud

Autore: Redazione ImpresaCity

In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025?

Nel 2025 diverse tecnologie assumeranno un ruolo centrale nel guidare l’innovazione e rispondere alle nuove sfide del mercato globale e italiano. Tra queste, vi è in primo luogo il Cloud ibrido: la combinazione di ambienti on-premise, cloud pubblici e privati sarà fondamentale per le aziende che desiderano flessibilità, ottimizzazione dei costi e resilienza. Anche l’ultimo IDC MarketScape sul mercato europeo dello IaaS evidenzia questa tendenza per le imprese italiane ed europee, che stanno incrementando la collaborazione con i regional cloud provider, come Aruba Cloud, per garantire maggiore aderenza alle normative e sovranità del dato.

Vi è poi la Modernizzazione applicativa e multicloud: l’adozione di tecnologie cloud-native come container e Kubernetes sta accelerando. Soluzioni come queste permettono alle aziende di migrare applicazioni legacy a infrastrutture moderne, garantendo maggiore agilità operativa e la possibilità di scalare applicazioni in base alle esigenze aziendali. Questo inoltre stimola l’utilizzo di ambienti multicloud, nell’ottica di distribuzione geografica dei carichi ma anche di ottimizzazione dei costi per scegliere il provider migliore per il workload specifico in ottica di performance e costo.

Infine, Automazione e intelligenza artificiale: l'adozione di strumenti di automazione, supportati da intelligenza artificiale, accelererà la trasformazione digitale. Questo non solo consentirà di ottimizzare i processi IT, ma migliorerà anche la capacità decisionale e ridurrà significativamente i costi operativi.

Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane?

Guardando al futuro, ci aspettiamo cambiamenti significativi su diversi fronti. In primo luogo, la sovranità del dato come priorità strategica: con l’aumento delle normative sulla protezione dei dati e delle richieste di conformità, le aziende stanno privilegiando provider regionali per mantenere il controllo totale dei propri dati. IDC evidenzia che oltre il 50% delle imprese europee considera fondamentale la collaborazione con partner che possano offrire data center locali e garantire sovranità. Aruba Cloud, con i suoi data center Rating 4 in Italia e infrastruttura qualificata AI3 da parte dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è in prima linea nel soddisfare queste esigenze, per le aziende, la PA e i suoi fornitori.

In secondo luogo, la gestione dei costi: affiancata alla sempre più alta diffusione del modello a consumo, sulla spinta forte delle aziende finali di avere una spesa cloud trasparente, certa, senza sorprese, i provider, come già Aruba Cloud sta facendo oggi, mettono a portafoglio soluzioni che sia a livello di prodotto sia contrattuale consentono by-design di controllare i costi che tipicamente nel public cloud rischiano di essere imprevedibili. Vi è poi la cloud repatriation e integrazione del cloud ibrido: Gartner prevede che entro il 2025 oltre il 75% delle aziende utilizzerà strategie multi-cloud per ridurre il lock-in tecnologico, ottimizzare i costi e migliorare la gestione dei workload. Su questa scia si parla di “cloud repatriation” dai public cloud puri verso piattaforme, come quella di Aruba Cloud, che offrono modelli ibridi mixando colocation, bare metal, public, private cloud, e piattaforme basate su standard di mercato (come VMware) e opensource: questi elementi riducono il vincolo sulla tecnologia (che poi diventa costo) e rendono più agile l’azienda nelle evoluzioni future del suo modello IT. Infine, resilienza e business continuity: la capacità di gestire interruzioni e garantire la continuità operativa sarà una priorità. Soluzioni di disaster recovery integrate nel cloud e piani di backup avanzati permetteranno alle aziende di reagire rapidamente a eventuali crisi, minimizzando l'impatto operativo assicurando così la resilienza e la business continuity in linea anche con i requisiti di DORA la direttiva europea NIS2.

Approfondisci la notizia sulla rivista

In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? Nel 2025 diverse tecnologie assumeranno un ruolo centrale nel guidare l’innovazione e rispondere alle nuove sfide del mercato globale e italiano. Tra queste, vi è in primo luogo il Cloud ibrido: la combinazione di ambienti on-premise, cloud pubblici e privati sarà fondamentale per le aziende che desiderano flessibilità, ottimizzazione dei costi e resilienza. Anche l’ultimo IDC MarketScape sul mercato europeo dello IaaS evidenzia questa tendenza per le imprese italiane ed europee, che stanno incrementando la collaborazione con i regional cloud provider, come Aruba Cloud, per garantire maggiore aderenza alle normative e sovranità del dato. Vi è poi la Modernizzazione applicativa e multicloud: l’adozione di tecnologie cloud-native come container e Kubernetes sta accelerando. Soluzioni come queste permettono alle aziende di migrare applicazioni legacy a infrastrutture moderne, garantendo maggiore agilità operativa e la possibilità di scalare applicazioni in base alle esigenze aziendali. Questo inoltre stimola l’utilizzo di ambienti multicloud, nell’ottica di distribuzione geografica dei carichi ma anche di ottimizzazione dei costi per scegliere il provider migliore per il workload specifico in ottica di performance e costo. Infine, Automazione e intelligenza artificiale: l'adozione di strumenti di automazione, supportati da intelligenza artificiale, accelererà la trasformazione digitale. Questo non solo consentirà di ottimizzare i processi IT, ma migliorerà anche la capacità decisionale e ridurrà significativamente i costi operativi. Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane? Guardando al futuro, ci aspettiamo cambiamenti significativi su diversi fronti. In primo luogo, la sovranità del dato come priorità strategica: con l’aumento delle normative sulla protezione dei dati e delle richieste di conformità, le aziende stanno privilegiando provider regionali per mantenere il controllo totale dei propri dati. IDC evidenzia che oltre il 50% delle imprese europee considera fondamentale la collaborazione con partner che possano offrire data center locali e garantire sovranità. Aruba Cloud, con i suoi data center Rating 4 in Italia e infrastruttura qualificata AI3 da parte dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è in prima linea nel soddisfare queste esigenze, per le aziende, la PA e i suoi fornitori. In secondo luogo, la gestione dei costi: affiancata alla sempre più alta diffusione del modello a consumo, sulla spinta forte delle aziende finali di avere una spesa cloud trasparente, certa, senza sorprese, i provider, come già Aruba Cloud sta facendo oggi, mettono a portafoglio soluzioni che sia a livello di prodotto sia contrattuale consentono by-design di controllare i costi che tipicamente nel public cloud rischiano di essere imprevedibili. Vi è poi la cloud repatriation e integrazione del cloud ibrido: Gartner prevede che entro il 2025 oltre il 75% delle aziende utilizzerà strategie multi-cloud per ridurre il lock-in tecnologico, ottimizzare i costi e migliorare la gestione dei workload. Su questa scia si parla di “cloud repatriation” dai public cloud puri verso piattaforme, come quella di Aruba Cloud, che offrono modelli ibridi mixando colocation, bare metal, public, private cloud, e piattaforme basate su standard di mercato (come VMware) e opensource: questi elementi riducono il vincolo sulla tecnologia (che poi diventa costo) e rendono più agile l’azienda nelle evoluzioni future del suo modello IT. Infine, resilienza e business continuity: la capacità di gestire interruzioni e garantire la continuità operativa sarà una priorità. Soluzioni di disaster recovery integrate nel cloud e piani di backup avanzati permetteranno alle aziende di reagire rapidamente a eventuali crisi, minimizzando l'impatto operativo assicurando così la resilienza e la business continuity in linea anche con i requisiti di DORA la direttiva europea NIS2.
In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? Nel 2025 diverse tecnologie assumeranno un ruolo centrale nel guidare l’innovazione e rispondere alle nuove sfide del mercato globale e italiano. Tra queste, vi è in primo luogo il Cloud ibrido: la combinazione di ambienti on-premise, cloud pubblici e privati sarà fondamentale per le aziende che desiderano flessibilità, ottimizzazione dei costi e resilienza. Anche l’ultimo IDC MarketScape sul mercato europeo dello IaaS evidenzia questa tendenza per le imprese italiane ed europee, che stanno incrementando la collaborazione con i regional cloud provider, come Aruba Cloud, per garantire maggiore aderenza alle normative e sovranità del dato. Vi è poi la Modernizzazione applicativa e multicloud: l’adozione di tecnologie cloud-native come container e Kubernetes sta accelerando. Soluzioni come queste permettono alle aziende di migrare applicazioni legacy a infrastrutture moderne, garantendo maggiore agilità operativa e la possibilità di scalare applicazioni in base alle esigenze aziendali. Questo inoltre stimola l’utilizzo di ambienti multicloud, nell’ottica di distribuzione geografica dei carichi ma anche di ottimizzazione dei costi per scegliere il provider migliore per il workload specifico in ottica di performance e costo. Infine, Automazione e intelligenza artificiale: l'adozione di strumenti di automazione, supportati da intelligenza artificiale, accelererà la trasformazione digitale. Questo non solo consentirà di ottimizzare i processi IT, ma migliorerà anch

Torna alla HomePage

Puoi trovare la versione completa dello speciale sulla rivista "ImpresaCity Magazine".

Leggi sullo sfogliabile...