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Il parere di Red Hat

Risponde Rodolfo Falcone, Country Manager di Red Hat Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025?

L’Italia si trova di fronte a una sfida epocale: cavalcare l’onda della trasformazione digitale, guidata da cloud computing e intelligenza artificiale, o rischiare di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi più evoluti. Un recente studio Red Hat condotto su un campione di responsabili IT di grandi aziende italiane, evidenzia come il cloud sia ormai una priorità assoluta per il 93% degli intervistati. Non si tratta più solo di migliorare l’efficienza dei processi aziendali o di ridurne i costi, ma di abilitare nuovi modelli di business basati su flessibilità, scalabilità e velocità di implementazione. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale emerge come un vero e proprio game-changer. Secondo l’EY Italy AI Barometer, l’Italia, con un tasso di adozione del 77% nelle imprese, si posiziona tra i paesi europei più avanzati in questo ambito, dietro soltanto a Spagna (84%) e Svizzera (82%). Con benefici che già appaiono evidenti in diversi settori, dalla finanza al retail, dalla sanità all’industria manifatturiera, l’AI promette di rivoluzionare i processi decisionali, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e creare nuovi prodotti e servizi.

Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane?

Il 2025 si preannuncia come un anno di aspettative contrastanti per le imprese italiane, con previsioni economiche che riflettono un mix di fiducia e incertezza. Quindi cosa aspettarsi dal nuovo anno? Per molte imprese, il sentimento prevalente è quello dell’attesa di un calo, dovuto a diversi fattori. Tra i principali, emergono sicuramente la crisi dei mercati internazionali e il calo della domanda interna, che rappresentano un ostacolo significativo per lo sviluppo economico. Questa doppia minaccia richiede strategie proattive per sfruttare le opportunità e mitigare gli effetti negativi, ma soprattutto conferma quanto sia necessario accelerare il proprio percorso di trasformazione utilizzando tecnologie come il cloud e l’AI. Un altro tema che preoccupa molte aziende è la difficoltà nel trovare personale qualificato, cosa particolarmente vera nel settore ICT. Molte aziende lo stanno affrontando con misure dedicate, come collaborazioni con scuole e università, miglioramenti nel welfare aziendale e incrementi salariali. Resta però da vedere se queste iniziative saranno sufficienti a soddisfare la crescente domanda di competenze specializzate a supporto della trasformazione epocale che stiamo vivendo.

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In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? L’Italia si trova di fronte a una sfida epocale: cavalcare l’onda della trasformazione digitale, guidata da cloud computing e intelligenza artificiale, o rischiare di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi più evoluti. Un recente studio Red Hat condotto su un campione di responsabili IT di grandi aziende italiane, evidenzia come il cloud sia ormai una priorità assoluta per il 93% degli intervistati. Non si tratta più solo di migliorare l’efficienza dei processi aziendali o di ridurne i costi, ma di abilitare nuovi modelli di business basati su flessibilità, scalabilità e velocità di implementazione. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale emerge come un vero e proprio game-changer. Secondo l’EY Italy AI Barometer, l’Italia, con un tasso di adozione del 77% nelle imprese, si posiziona tra i paesi europei più avanzati in questo ambito, dietro soltanto a Spagna (84%) e Svizzera (82%). Con benefici che già appaiono evidenti in diversi settori, dalla finanza al retail, dalla sanità all’industria manifatturiera, l’AI promette di rivoluzionare i processi decisionali, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e creare nuovi prodotti e servizi. Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane? Il 2025 si preannuncia come un anno di aspettative contrastanti per le imprese italiane, con previsioni economiche che riflettono un mix di fiducia e incertezza. Quindi cosa aspettarsi dal nuovo anno? Per molte imprese, il sentimento prevalente è quello dell’attesa di un calo, dovuto a diversi fattori. Tra i principali, emergono sicuramente la crisi dei mercati internazionali e il calo della domanda interna, che rappresentano un ostacolo significativo per lo sviluppo economico. Questa doppia minaccia richiede strategie proattive per sfruttare le opportunità e mitigare gli effetti negativi, ma soprattutto conferma quanto sia necessario accelerare il proprio percorso di trasformazione utilizzando tecnologie come il cloud e l’AI. Un altro tema che preoccupa molte aziende è la difficoltà nel trovare personale qualificato, cosa particolarmente vera nel settore ICT. Molte aziende lo stanno affrontando con misure dedicate, come collaborazioni con scuole e università, miglioramenti nel welfare aziendale e incrementi salariali. Resta però da vedere se queste iniziative saranno sufficienti a soddisfare la crescente domanda di competenze specializzate a supporto della trasformazione epocale che stiamo vivendo.
In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2025? L’Italia si trova di fronte a una sfida epocale: cavalcare l’onda della trasformazione digitale, guidata da cloud computing e intelligenza artificiale, o rischiare di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi più evoluti. Un recente studio Red Hat condotto su un campione di responsabili IT di grandi aziende italiane, evidenzia come il cloud sia ormai una priorità assoluta per il 93% degli intervistati. Non si tratta più solo di migliorare l’efficienza dei processi aziendali o di ridurne i costi, ma di abilitare nuovi modelli di business basati su flessibilità, scalabilità e velocità di implementazione. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale emerge come un vero e proprio game-changer. Secondo l’EY Italy AI Barometer, l’Italia, con un tasso di adozione del 77% nelle imprese, si posiziona tra i paesi europei più avanzati in questo ambito, dietro soltanto a Spagna (84%) e Svizzera (82%). Con benefici che già appaiono evidenti in diversi settori, dalla finanza al retail, dalla sanità all’industria manifatturiera, l’AI promette di rivoluzionare i processi decisionali, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e creare nuovi prodotti e servizi. Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane? Il 2025 si preannuncia come un anno di aspettative contrastanti per le imprese italiane, con previsioni economiche che riflettono un mix di fiducia e incertezza. Quindi cosa aspettarsi dal nuovo anno? Per molte imprese, il sentimento prevalente è quello dell’attesa di un calo, dovuto a diversi fattori. Tra i principali, emergono sicuramente la crisi dei mercati internazionali e il calo della domanda interna, che rappresentano un ostacolo significativo per lo sviluppo economico. Questa doppia minaccia richiede strategie proattive per sfruttare le opportunità e mitigare gli effetti negativi, ma soprattutto conferma quanto sia necessario accelerare il proprio percorso di trasformazione utilizzando tecnologie come il cloud e l’AI. Un altro tema che preoccupa molte aziende è la difficoltà nel trovare personale qualificato, cosa particolarmente vera nel settore ICT. Molte aziende lo stanno affrontando con misure dedicate, come collaborazioni con scuole e università, miglioramenti nel welfare aziendale e incrementi salariali. Resta però da vedere se queste iniziative saranno sufficienti a soddisfare la crescente domanda di competenze specializzate a supporto della trasformazione epocale che stiamo vivendo.

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