Il lockdown ha obbligato esercenti e consumatori ad essere più digitali: è una abitudine che non si perderà
Il tema dei pagamenti digitali e dell'ecommerce è stato frequentemente collegato al periodo del lockdown. Quasi tutti abbiamo cercato di sostituire, almeno un po', il classico supermercato con qualche grande o piccolo ecommerce. Meglio pagare qualche euro in più, magari, che affrontare le lunghe file dei grandi punti vendita.
Una nuova abitudine che, tra l'altro, ha dato forza a piccoli produttori che altrimenti avrebbero sofferto molto di più le difficoltà della pandemia.
Il post-lockdown presenta quindi
uno scenario in parte imprevisto. Da un lato, una buona fetta di italiani ha digitalizzato parte dei suoi consumi. Dall'altro, il digitale ha conquistato anche molti esercenti che, in passato, avevano guardato
con un certo scetticismo alle applicazioni di pagamento e commercio digitali. Merito anche di una offerta che si è decisamente ampliata grazie allo sviluppo del comparto Fintech.
Di queste evoluzioni, e di quanto possano ora restare nelle abitudini degli italiani, ne abbiamo parlato con
Alessandro Bocca, CEO di
Axerve. Per avere il punto di vista di un'azienda che offre vari servizi per il supporto dei pagamenti digitali, dai più tradizionali a quelli più innovativi, collegati o meno ad attività di ecommerce.
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