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Sorint Lab, alla scoperta del database convergente

La rivoluzione del database convergente targata Oracle nelle esperienze del system integrator con sede centrale a Bergamo e presenza in Italia, Europa e da poco anche negli Stati Uniti

Il database convergente per molte aziende rappresenta una vera e propria rivoluzione. Ma in cosa consiste esattamente? E soprattutto a chi può essere utile? È questo il tema che affrontiamo con Sorint Lab, system integrator con sede principale a Bergamo e Partner Oracle.  

System integrator di nuova generazione

Amiamo definirci ‘system integrator di nuova generazione’, anche se abbiamo trent’anni di esperienza alle spalle”, esordisce Michele Caldara, Head of Business Development di Sorint Lab, spiegando che “oggi abbiamo oltre 800 persone che lavorano nel gruppo Sorint Lab, costituito dalla capogruppo che nasce a Bergamo, dove è tuttora il quartier generale, e dalle sedi in Italia, a Milano, Torino, Padova e Roma, e da quelle estere, nate nel corso degli anni: andiamo dalla Spagna alla Francia, e dalla Germania alla Polonia e all'Inghilterra, con una società anche negli Stati Uniti, dove vi è un primo gruppo nato circa un anno e mezzo fa, al quale si è unito da uno spin off di un vendor, un ulteriore gruppo di persone, molto competente in ambito di In-memory Data Computing e Fast Data Analysis che è diventato il nostro centro di competenza a livello internazionale su questi temi. Fanno parte del gruppo anche altre aziende più specialistiche, come Sorint Sec, attiva nella cybersecurity; Sorint Tek, specializzata in advanced analytics in particolare nello sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale per andare a estrarre valore dai dati, con gestione dei Big Data e diverse esperienze anche nell'ambito IoT; e infine Experim, che è focalizzata sui servizi di help desk e di customer care in generale”. 

Approfondendo ulteriormente il discorso, “la nostra peculiarità è quella di porsi come partner a tutto tondo per i nostri clienti: per noi Digital Transformation non è qualcosa di astratto, ma una serie di attività e di progetti che intraprendiamo ogni giorno con i nostri clienti. Il business dei nostri clienti richiede elasticità e velocità, e la loro IT ha bisogno di un partner per affrontare in sicurezza il viaggio della modernizzazione infrastrutturale e applicativa”, prosegue Michele Caldara.  

I pillar dell’offerta

In sostanza, la proposta si articola “nell’offerta della Sorint Cloud Factory, che aiuta le aziende a migrare, con una parte di analisi e di advisory fino alla migrazione dei workload in cloud, e nella Modern IT Infrastructure, dove si va a lavorare sulle infrastrutture on premise per modernizzarle, utilizzando piattaforme iperconvergenti o il software defined storage e l'automazione dei processi, per rendere tutto più efficiente e più veloce”, continua Michele Caldara, spiegando che “dal punto di vista applicativo vi è la Sorint Dev Factory, ovvero un gruppo di sviluppatori che realizza applicazioni custom per i clienti, operando in modalità già cloud-native e moderna utilizzando micro servizi e container, che poi vengono orchestrati con i principali strumenti. In mezzo, si colloca la Sorint DevOps Factory, che rappresenta l’offerta sul mondo DevOps, con l’implementazione degli strumenti che servono per realizzare i DevOps o le catene di Continuous Integration-Continuous Deployment del software”.

Da notare anche che “tutto quello che mettiamo in produzione presso i nostri clienti viene gestito attraverso il nostro Next Generation Managed Services, un gruppo di oltre 150 persone attivo 24 ore su 24, che si occupa di monitorare e gestire le infrastrutture e le applicazioni”. 

La partnership con Oracle

Del rapporto con Oracle, che avviene tramite il distributore a valore aggiunto Icos, ne parliamo con Nunzio Gagliardi, Technical PM & Oracle Solution Architect, Sircle Leader Database International Group di Sorint Lab. “Siamo partner Oracle da tempo, e come tali siamo in prima linea su tutte le tecnologie del vendor californiano:  dai database  in tutte le versioni al middelware come Weblogic o Oracle Rest Data Services (Java API), JSON e APEX, passando per soluzioni tecnologiche come GoldenGate o feature come Dataguard e Multitenant DataBase”, racconta Gagliardi, sottolineando che “il nostro gruppo di lavoro si compone di professionisti di alto livello, che garantiscono affidabilità e competenza nello svolgere i propri compiti, nel cercare le soluzioni ai problemi e alle esigenze dei clienti. Operiamo anche in ambito internazionale con i nostri centri di competenza presenti in Europa e negli Stati Uniti. Abbiamo conoscenze ed esperienze sui vari sistemi ingegnerizzati di Oracle come Exadata, Supercluster e ZDLRA (Zero Data Loss Recovery Appliance), e interveniamo sui clienti sia per attività di lifecycle (come patching) sia troubleshooting (come incident management)”.

La consulenza offerta da Sorint Lab, prosegue Gagliardi, si compone di “progetti chiavi in mano per refresh tecnologici o migrazioni, creazione di nuove architetture e di nuovi landscape, di assistenza nell'approccio a nuove soluzioni tecnologiche, come  per esempio le migrazioni verso il cloud di Oracle”, evidenziando tra l’altro che “successivamente alle fasi progettuali interveniamo con l'offerta dal nostro NGMS, Next Generation Managed Services, citato poco sopra, che garantisce supporto e maintenance di lungo termine a tutti i clienti che sottoscrivono questo servizio”. 

Il database convergente

Entrando nel vivo della rivoluzione del database convergente, questo rappresenta, nelle parole di Nunzio Gagliardi, “la nuova frontiera dell'integrazione, per esempio dei mondi Sql e NoSql, e della gestione dei dati provenienti da fonti differenti, ed è soprattutto il nuovo paradigma di Oracle: multi-modello, multi-carico e multitenant”, e in un mondo in cui ormai si ha a che fare con enormi quantità di dati e informazioni, “le applicazioni sono sempre più Data Driven, con dati in quantità e varietà provenienti da sorgenti diverse che determinano nuovi aspetti nel gestire, sviluppare e rilasciare le informazioni, e vengono sviluppate con nuovi e diversi paradigmi, come il continuous delivery. Infatti, solo per fare un esempio, si ricorre sempre più spesso al Machine learning per la discovery delle transazioni fraudolente o la Social Graph Analysis, lo Spatial processing, la gestione delle tabelle blockchain, che portano nelle applicazioni enterprise vantaggi di sicurezza”. 

Chi può trarre i maggiori vantaggi da questa rivoluzione è il business aziendale, che con la mole di dati in continua crescita può individuare nuove esigenze, ma “deve contrastare la frammentazione dei dati e le complessità crescenti con prodotti specifici e personale sempre più specializzato, aumentando i costi”, fa notare Gagliardi, evidenziando che “la messa in sicurezza dei dati e delle piattaforme utilizzate diventa oggi davvero sfidante e particolarmente onerosa”.

Ma se prima il paradigma era quello di “individuare per ogni tipo di applicazione il database migliore sul mercato che si adattasse allo specifico modello di dati, con un approccio che era sostanzialmente database driven, oggi con le nuove esigenze occorre rivolgersi verso nuovi tipi di database, che abbiano la necessaria integrazione per tutti i tipi di dati”, prosegue Gagliardi. 

Ed è qui che entra in gioco il database convergente, che è “un modo nuovo di concepire il database, facendo convergere i servizi della business line in un unico modello, con funzionalità nuove e non, e facilita lo sviluppo delle applicazioni Data Driven”, spiega Gagliardi, notando che “abbiamo paradigmi di dati che lavorano in sinergia: microservices, event driven, APEX, SaaS, Distributed Data e il database convergente è la soluzione per usi quali Machine Learning, Real-time analytics, IoT, Document processing, APEX - low code development, ma soprattutto è multi model, multi workload (In-memory) e multitenant. Utilizzando il Machine Learning automatizzato, può infine effettuare facilmente inferenze direttamente nel database, mentre le tabelle blockchain native consentono di tracciare in modo sicuro transazioni e processi, e supportando funzionalità di persistent memory si ottengono performance operative del database senza precedenti”.
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