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Duferco Energia innova la mobilità con Aruba Enterprise

Una soluzione di colocation per l’azienda con sede a Genova che ha spostato l’infrastruttura IT dedicata alla mobilità nei data center Aruba alle porte di Bergamo

Da tempo, sui vantaggi derivanti dell’adozione del cloud non c’è più alcun dubbio. Ma le modalità e le opzioni con le quali un’azienda può intraprendere questo viaggio sono molteplici. Ne è un esempio Duferco Energia che ha spostato l’infrastruttura IT dedicata alla mobilità elettrica dalla propria sede di Genova al Global Cloud Data Center di Aruba, alle porte di Bergamo, grazie al progetto tecnologico messo a punto da Aruba Enterprise, la divisione del gruppo Aruba che affianca large company e PA nella realizzazione e gestione di progetti IT complessi e tailor made in ambito cloud, data center e trust services. Raccontiamo il progetto nell’intervista a Luca Seravalli, Responsabile IT Italia di Duferco Energia, che esordisce con un breve identikit dell’azienda, spiegando che Duferco Energia “è parte di un Gruppo di grandi dimensioni attivo in tutto il mondo nell’ambito della siderurgia e che poco più di dieci anni fa ha iniziato un percorso di diversificazione nel mondo dell'energia”.

Innovazione in primo piano

Duferco Energia, una delle due aziende del gruppo attive in ambito energetico, opera nel mercato italiano lungo tutta la filiera dell'energia e si caratterizza anche per l’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità, che sono sempre stati i valori alla base delle sue attività. A conferma che i valori e la filosofia aziendale vengano sempre tradotti concretamente, Duferco Energia è nella lista delle “Aziende più attente al clima”, creata per il secondo anno da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista, posizionandosi trentesima nella classifica complessiva e sesta tra le aziende del mercato dell'energia. L’elenco include tutte le imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO2 e fatturato. “Siamo partiti – prosegue Seravalli – dalla generazione, dal trading e dalla vendita di energia da fonti rinnovabili per poi espanderci in altri ambiti come quello dell’efficientamento e oggi siamo molto conosciuti anche per essere un operatore di e-mobility, dotato di un nostro ecosistema di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici”.

Quest’ultimo è, come noto, un ambito in rapida crescita “sul quale noi siamo saliti a bordo tra i primi, in quanto si tratta di un settore che, per l’appunto, ricalca pienamente i valori dell'azienda in ottica sostenibilità ed efficientamento”, fa notare Seravalli. A riguardo, Duferco Energia dispone di più di 700 colonnine di ricarica già attive e una consistente pipeline di ulteriori installazioni sul territorio, mentre sul lato della generazione può vantare un mix composto da fonti rinnovabili per una quota di oltre il 40%.

Una scelta ragionata

Riguardo al rapporto con Aruba Enterprise, Luca Seravalli spiega che “un approccio consolidato del gruppo Duferco è quello di creare partnership che durano del tempo, e quella con Aruba è stata impostata fin da subito in questa direzione, partendo dai primi servizi di backup e hosting, per poi andare, in crescendo, a realizzare una vera e propria partnership, diventando anche fornitori di energia green per i data center, in una modalità che rappresenta un vero e proprio circolo virtuoso”.

Nell’ambito di questa collaborazione si situa la scelta tecnologica di Duferco Energia di spostare l’infrastruttura IT dedicata alla mobilità elettrica dalla propria sede di Genova ai data center di Aruba. Dal data center di Ponte San Pietro, infatti, parte ora il trasporto delle informazioni verso i punti rete rappresentati dalle colonnine di ricarica, facendo passare solamente il traffico legittimo e stabilendo chi deve comunicare con cosa. Rispetto al precedente sistema on premise, le prestazioni sono state migliorate anche grazie all'adozione di un ambiente storage full-flash di ultima generazione: si tratta di un passo avanti anche in termini di minori ingombri e consumi energetici rispetto alla precedente soluzione ibrida composta da unità flash e dischi fisici.

Performance e sostenibilità

Al riguardo, Luca Seravalli sottolinea che “sicurezza, prestazioni e sostenibilità sono requisiti imprescindibili per le attività di e-mobility, e in generale per tutte le attività delle Utility, anche ai fini della garanzia di continuità operativa nei confronti dei clienti”, spiegando che “in questo settore la necessità di avere una continuità del servizio sulle 24 ore e 7 giorni su 7 è essenziale, in quanto chi ricarica un’auto elettrica si aspetta un servizio paragonabile a quello della pompa di benzina”. Per capirsi “non sono ammessi malfunzionamenti della rete o la sua totale assenza” aggiunge Seravalli, sottolineando che “infatti, proprio per avere determinate caratteristiche di prestazioni e di continuità, abbiamo scelto Aruba: il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro dove siamo ospitati è tra quelli più all’avanguardia presenti in Italia e questo costituisce una garanzia di sicurezza che è difficile, se non impossibile, da raggiungere in un locale aziendale”, ovvero on premise.

Uno sguardo al futuro

Gli sviluppi futuri della collaborazione tra Duferco Energia e Aruba Enterprise vanno nella direzione del multicloud. “Di cloud si parla ormai da diversi anni e noi ci siamo arrivati, non tra i primi, con un percorso tutto nostro”, racconta Seravalli, dicendosi convinto che questa scelta “ha anche lati positivi: alla luce dei ripensamenti in atto sul cloud pubblico, va tratto l’insegnamento che non bisogna sempre seguire la moda tecnologica del momento, ma capire e trovare la risposta migliore alle specifiche esigenze. È per questo che stiamo seguendo una politica multicloud: se il cloud pubblico è un driver e un booster di automazione e di innovazione, ci sono però tante attività, come ad esempio i sistemi informativi aziendali, per le quali il vantaggio di avere uno spazio su un server privato come quelli di Aruba offre numerose possibilità e un maggior controllo dei costi”.

Verso il multicloud

Alla luce di queste considerazioni, “la nostra idea è quella di andare avanti nel cloud ibrido, in quanto vediamo molti vantaggi nell’avere un nostro spazio sicuro e connesso in un data center italiano nel quale mettere tutti i workload che non hanno bisogno di scalabilità e lasciare, invece, il cloud pubblico per tutte le applicazioni che hanno bisogno di scalare velocemente e in modo del tutto imprevedibile”, evidenzia Seravalli.

In altre parole: “vediamo il nostro percorso futuro definito su entrambi gli ambiti: non pensiamo che sarà tutto cloud pubblico o tutto cloud privato, ma un giusto mix. Anche perché il data center di Aruba, dove siamo ospitati, ci offre la possibilità di essere connessi direttamente anche Azure, il provider che abbiamo scelto per il public cloud”, conclude Luca Seravalli.

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